Da dove nasce lo stile?
Perché la maggior parte degli uomini di successo spesso ne sviluppa uno proprio?
Si può imparare ad avere stile e a svilupparne uno proprio?

In questa serie di interviste esclusive per MANO cerchiamo di carpire i segreti e la vision di personalità di successo che hanno fatto dello stile un proprio marchio di fabbrica. 

Oggi abbiamo con noi Edward Malvezzi, pluri-imprenditore e innovatore seriale.

Ciao Edward, iniziamo raccontando ai nostri lettori qualcosa su di te e sulla tua storia imprenditoriale.

Ciao a tutti! La mia storia imprenditoriale?
È una storia lunga con esperienze in settori e ambiti diversi ma, cercando di sintetizzare, direi che tutto è partito da un'adolescenziale propensione al business che col tempo è cresciuta e si è sviluppata in svariati ambiti tra cui quello bancario, finanziario, immobiliare, commerciale e manuale fino ad arrivare alla creazione di business scalabili (le catene commerciali).

I progetti più significativi sono sicuramente stati 3Bar’S, con l’apertura di oltre 60 sedi, e Yummm, che è un format di ristorazione espressa automatizzata.

Oggi, attraverso la digitalizzazione, che è la vera onda contemporanea da cavalcare, sono principalmente impegnato nella creazione di una rete commerciale di strutture alberghiere altamente innovative e completamente digitalizzate “HH Hermoso Housing Digital Accomodation”, che dopo un laborioso periodo di gestazione partirà a breve anche sotto la formula franchising.
Un progetto, come i precedenti, del tutto innovativo ed unico, molto complesso ma estremamente appassionante!

In sintesi, la mia storia imprenditoriale ha ottenuto il massimo risultato dove sono riuscito a innovare e ottimizzare uno specifico settore - dopo averlo esaminato e vissuto in prima linea – apportandone con creatività componenti esperienziali acquisite in altri ambiti

Viviamo un’epoca che si contraddistingue da una iper-offerta di prodotti ed una miscela interculturale. I gusti e le mode sono davvero fusi in un unico “melting pot” difficile da interpretare. In un ambiente così vario quando, secondo te, un uomo ha davvero “Stile”?

La mia visione personale è che un uomo ha stile quando esprime coordinatamente, con chiarezza e determinazione, le sue peculiarità e la sua visione della vita in modo unico e senza condizionamenti.
Un mix tra look, mindset, il modo di rapportarsi e le proprie scelte sia di vita che di acquisto...il tutto con coerenza.

Quali sono i modi, non necessariamente legati alla moda o agli accessori, con cui tu esprimi il fatto di essere un uomo di stile?

I dettagli fanno sempre la differenza insieme al modo di porsi, all’educazione e alla capacità di ascolto.
Per me è fondamentale la coerenza tra il look, il mood, il comportamento e gli accessori.

La globalizzazione tende ad uniformare la produzione e renderla efficiente nei processi anche commerciali, lasciando meno spazio a piccole realtà produttive. 
Alla luce di questa affermazione quanto valore attribuisci all'artigianato italiano?

Indubbiamente un alto valore dato dalla storicità e dal brand Italia riconosciuto nel mondo per creatività, innovazione, artisticità, eleganza, attenzione al dettaglio, qualità ed unicità… uno stile che ci contraddistingue dagli altri.

Concordo sugli effetti della globalizzazione ma credo che la digitalizzazione consentirà anche alle piccole realtà di automatizzare, efficientando produzione e commercializzazione.

Non mi stupirei se nei prossimi anni ci sarà una fusione di concetto industriale e concetto artigianale che creeranno una nuova industria artigianale del lusso.

Quali sono le 3 cose che più ti piacciono dell'artigianato italiano e come pensi che debba muoversi oggi, sotto un profilo commerciale, la “nuova classe” di artigiani italiani?

  1. L'inconfondibile mix di storicità e creatività che trasmette;
  2. La qualità che gli viene oggettivamente riconosciuta;
  3. Quel pizzico di approssimazione casereccia combinata spesso con la genialità che lo rende unico e riconoscibile.


Mi piacerebbe riscontrare più innovazione attraverso processi di sperimentazione che pochi artigiani ancora operano.
Penso che occorra creare oggetti che consentano di esprimere la propria personalità.
Per esempio, nell’ambito della gioielleria maschile, il gioiello può consentire di esprimere lo stato d'animo e la propria visione anche attraverso il gioco.
Un po' come con l’abito ma in modo meno impattante e più discreto.

Infine credo che l’artigiano oggi dovrebbe:

  • industrializzare i processi conservando la caratteristica artigianale, siamo in piena rivoluzione digitale, i mezzi ci saranno.. chi riuscirà a sfruttarli a pieno farà la differenza;
  • sfruttare l’unicità dell’oggetto anche con la possibilità di personalizzazione; caratteristica normalmente difficilmente attuabile dai grandi marchi;
  • disporre di diverse proposte per far sì che ognuno possa esprimere il proprio stile in contrapposizione con l’uniformità dei grandi brand.

Il tuo trascorso professionale è di chi si è mosso con autonomia ed indipendenza. Se avessi un suggerimento da dare ai giovani che si accostano al mondo del lavoro, cosa suggeriresti loro?

Ci sarebbe da scrivere un libro, però ci tengo a lasciare alcuni spunti che secondo me sono molto importanti e che potrebbero essere d'aiuto ai più giovani:

  1. È vero che siamo nell’epoca dei ventenni di successo, ma bisogna ricordare che nulla si ottiene senza impegno, sacrificio e metodo;

  2. Mirate prima alla passione per quello che fate, il risultato economico arriverà di conseguenza;

  3. Non copiate perché tendenzialmente non andrete mai lontano quanto potreste fare partendo da un foglio bianco.
    Il processo sarà più lungo e incerto, ma anche più soddisfacente, solido e motivante.

  4. Individuate cosa secondo voi è fatto male e pensate a come potreste farlo meglio, in maniera più efficiente, a costi più contenuti e con maggiore appeal per il consumatore finale.
    Pensate ad un nuovo brand vincente e se poi è un business scalabile creane le condizioni già dall'inizio perché sarà molto difficile farlo dopo;

  5. Tenete la vostra mente sempre aperta e curiosa: siate come spugne, assorbite le informazioni e documentatevi in svariati ambiti perché tutto vi sarà utile.
    Ad un tratto capirete dove e in che modo potrete fare la differenza.
    Tutti i puntini si uniranno e ogni esperienza darà il suo contributo.
    Se non conoscete un settore e non lo vivete almeno in parte non potrete mai scovarne le opportunità nascoste;

  6. Non è tanto importante cosa fate ma come lo fate.

  7. Imparate il mindset e la pianificazione finanziaria, sono skill fondamentali;

  8. Prima appassionatevi di qualcosa e fatelo diventare il vostro pensiero fisso: sarà una sensazione di adrenalinica irrinunciabile;

  9. Impegnandovi al 100% ed essendo costanti supererete anche i più talentuosi;

  10. Siate perseveranti flessibili;

  11. Circondatevi di persone di successo da cui imparare, di persone uguali a come vorreste diventare e di persone che abbiano i vostri stessi obiettivi;

  12. Non cercare il lavoro dei tuoi sogni, fai quello che hai occasione di fare. Magari scoprirai che il lavoro dei tuoi sogni è un altro.
    Tutto quello che imparerai un giorno ti servirà;

  13. Abituatevi a fare al meglio qualsiasi cosa decidiate di fare.
    Ci vorrà lo stesso tempo e sarete più soddisfatti;

  14. Imparate ad essere perfezionisti anche nelle piccole cose ed abituatevi a curare il dettaglio;

  15. Identificate una strada e fate piccoli steps in quella direzione: ottenendo l’1% ogni giorno in soli tre mesi arriverete ben oltre il 100%.
    Non sottovalutate il digitale perché chi riuscirà a cavalcare quest'onda ne uscirà vincente.

  16. Siate consapevoli di essere fortunati: state vivendo in un grande epoca con grandi opportunità e nel bel mezzo di una rivoluzione che cambierà il mondo in ogni settore: la rivoluzione digitale.